Biografia

Ennio Cervi nasce l’8 maggio del 1936 a Trieste e, dopo gli studi classici presso il Liceo Petrarca (Sezione C), si laurea in Architettura presso l’Istituto Universitario di Venezia con il prof. Ignazio Gardella. Libero professionista, lavora inizialmente con il padre arch. Aldo (1901 – 1972) e presso gli studi del gruppo Boico-Cervi-Frandoli-Nordio, soprattutto nell’ambito di realizzazioni destinate alla cantieristica navale. È il periodo delle “navi bianche” (dal 1949 al 1966, dal Conte Biancamano all’ Oceanic e all’ Italia), e così ha modo di frequentare anche gli artisti – pittori e scultori – che su queste navi sono invitati ad intervenire con le loro opere. Conseguentemente ha modo di frequentare gli studi e assistere al lavoro di Bergagna e Rossini, Sbisà, Mascherini, Predonzani, Righi, Music a Venezia, Sormani e Perizi.

Contemporaneamente, dal 1963, esterna la sua attività artistica attraverso mostre personali e collettive a livello nazionale ed internazionale, allacciando un sodalizio di amicizia con Livio Schiozzi. Dal 1969 al 1976 è consigliere dell’Ordine degli Architetti di Trieste, del quale diventa Presidente nel biennio ‘76-’78; in questi anni inizia a collaborare strettamente con l’amico arch. Fulvio Degrassi, in modo particolare nell’edilizia privata. Dal 1980 al 1983 è professore a contratto presso l’Università degli Studi di Trieste – Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina preventiva, corso di Igiene Edilizia e Urbanistica.

Nel 1984 diventa Rotariano e si dimette dal Club nel 2012, dopo essere intervenuto con numerose progettazioni e realizzazioni nel settore dell’Azione di Pubblico Interesse sostenute dal Rotary stesso. Ha progettato e diretto lavori nel campo dell’edilizia pubblica e privata, intervenendo nel recupero, nel restauro e nella ristrutturazione, come pure nella nuova edificazione, nell’architettura degli interni, nell’arredamento navale, nell’ordinamento di mostre e in vari allestimenti; ha realizzato monumenti commemorativi, opere di grafica e di design.

Chiamato a far parte di alcune Commissioni, è stato pure correlatore di tesi di specializzazione. In qualità di architetto ha firmato alcune importanti realizzazioni, tra le quali:

  • Palazzo Rittmeyer, sede del Conservatorio di Musica “G. Tartini” (ristrutturazione e restauro)
  • Sede dell’Istituto di Storia — Facoltà di Lettere e Filosofia, in Via Economo a Trieste
  • Museo della Comunità Ebraica di Trieste “Carlo e Vera Wagner”
  • Facoltà di Scienze della Formazione, in Via Principe di Montfort a Trieste
  • Recupero del Giardino Storico di Piazza della Libertà
  • Ampliamento dell’area di connessione di Piazza Libertà
  • Recupero dell’area della Foiba di Basovizza, con la nuova perimetrazione del Sacrario e la realizzazione del monumento e del centro di documentazione

Da artista, ha iniziato a testimoniare la sua iniziale predilezione per il disegno e la grafica già nel 1948 (Mascherini in “Vespa” con la moglie Nera…), poi la fascinazione per il mondo hemingwayano di Morte nel pomeriggio, per quello più stilizzato della pesca e del porto, per il mondo classico degli studi liceali, e poi Venezia e i grandi che esponevano alla Galleria “Cavallino”. Infine l’incontro con il colore, che ha portato con sé il mare: nei suoi multiformi aspetti, da quelli vitali, nascosti e dinamici, a quelli resi astratti nell’interpretazione degli orizzonti e delle linee infinite che per loro natura non li possono definire.